Coppa d'Africa 2012: Zambia campione!!!

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» *Kµrtis 92* ~
view post Posted on 13/2/2012, 22:04     +1   -1




Coppa d'Africa 2012: Zambia campione!
Ai calci di rigore, vincono per 8-7 i giocatori di Herve Renard. Drogba sbaglia un rigore a 20 minuti dalla fine e, dopo i tempi supplementari, il risultato è ancora sullo 0-0. Dagli 11 metri, sbagliano Kolo Tourè e Gervinho, Sunzu trasforma il penalty decisivo.

La favola è completa, lo Zambia porta a termine l’impresa e, grazie al successo ai calci di rigore (per 8-7) sulla strafavorita Costa d’Avorio di Drogba e Gervinho, conquista la Coppa d’Africa per la prima volta nella sua storia. Esattamente come in semifinale contro il Ghana, quando fu Asamoah Gyan a graziare i Chipolopolo fallendo un rigore dopo 8 minuti, la Costa d’Avorio avrebbe la grande opportunità di passare in vantaggio a 20 dalla fine ma Didier Drogba spedisce il pallone oltre la traversa. E nella lotteria che assegna il trofeo a risultare determinante è l’errore di Gervinho (che si era rifiutato di calciare il penalty precedente, poi sbagliato da Kolo Tourè), mentre Sunzu è freddo e riscrive la storia del suo Paese.

E pensare che il match era iniziato in maniera sfortunatissima per gli eroici ragazzi di Hervè Renard. Dopo appena 5’, il difensore Musonda si infortuna in un contrasto con Gervinho ed è costretto a lasciare il campo a Mulenga. A livello tattico, l’allenatore francese non cambia nulla rispetto alle gare precedenti e opta per un classico 4-4-2 con Kalaba e Sinkala larghi sulle fasce e Christopher Katongo e la rivelazione Mayuka in avanti. Anche la Costa d’Avorio di Francois Zahoui è quella di sempre: Kolo Tourè perno della difesa, Yaya Tourè posizionato come regista arretrato e il tridente offensivo composto da Kalou, Gervinho e Drogba. La stella del Cska Mosca Doumbia deve accomodarsi di nuovo in panchina.

PRIMO TEMPO BLOCCATO - Detto già dell’incidente occorso a Musonda, l’episodio scuote lo Zambia che parte pressano altissimo e impediscono alla Costa d’Avorio di ragionare ma soprattutto mettono paura a Drogba e compagni. Dopo appena 2’, uno schema su calcio d’angolo libera Sinkala, che calcia da distanza ravvicinata ma Barry para a terra; altri 12 giri di lancette e Mayuka va in cielo per raccogliere il cross di Lungu ma il suo colpo di testa termina alto sopra la traversa. La Costa d’Avorio non combina nulla nella prima mezzora e conferma che la sua idea di gioco è quella che ha destato più di una perplessità nel corso del torneo: circolazione di palla troppo lenta e prevedibile e i tre attaccanti che provano di tanto in tanto ad accendersi con iniziative personali. Al 30’ esatto, è una azione insistita con tacco all’indietro di Drogba a liberare Yaya Tourè per la conclusione da ottima posizione che sfila sul fondo. L’arbitro decreta 2 minuti di recupero, ma prima dell’intervallo non succede più nulla ed è giusto così per la pochezza dello spettacolo prodotto dalle due squadre.

DROGBA E IL DISCHETTO MALEDETTO - I due allenatori non cambiano nulla a inizio secondo tempo e bisogna attendere un quarto d’ora per assistere alla prima emozione della seconda frazione: Yaya Tourè devia di testa il cross di Kalaba e per poco non beffa l’immobile Barry. Inizia la girandola di cambi e a esordire è Zahoui che toglie un impalpabile Kalou per fare spazio a Gradel. Mentre Doumbia resta a prendere polvere in panca. Ma la fortuna sembra offrire la grande chance per l’appuntamento con la storia agli Elefanti a 20 minuti dalla fine. Gervinho indovina l’unica giocata della partita, punta secco Chansa e Mulenga e da quest’ultimo subisce la spinta che vale il rigore che ha tanto il sapore del match-ball. Drogba si presenta dagli 11 metri e, esattamente come nel quarto di finale contro la Guinea Equatoriale, sbaglia tutto spedendo la sfera in curva. Renard comprende che è il momento giusto per osare e toglie un difensore (Mulenga) per inserire un centrocampista offensivo come Felix Katongo; Zahoui, invece, cambia il volto della mediana e toglie a sorpresa gli esperti Zokorà e Yaya Tourè per fare spazio a Ya Konan e Bony. Tra l’88’ e il 92’ il match regala due ulteriori sussulti: prima Gradel si mangia il gol della vittoria con un diagonale che si perde sul fondo per questioni di centimetri, dall’altra parte Kolo Tourè interviene in maniera provvidenziale sul lanciatissimo Mayuka.

SUPPLEMENTARI: IL PALO FERMA C. KATONGO - I 4 minuti di extra time accordati dal direttore di gara non sono sufficienti per stabilire la squadra vincitrice e si va così ai supplementari con due formazioni prostrate dalla fatica e più preoccupate di non concedere occasioni all’avversario che provare a vincere. Ma al 3’ del primo tempo supplementare, capitan Katongo ha sul destro la palla per entrare di diritto nella leggenda; un tocco impercettibile di barry col piede e il palo riportano però lo Zambia con i piedi per terra. Non succede più nulla fino al 120’, eccezion fatta per due conclusioni interessanti dalla distanza di Ya Konan (Costa d’Avorio) e Kalaba (Zambia), e così l’epilogo dei rigori diventa l’esito più scontato di questa 28esima finale nella storia della competizione.

DAGLI 11 METRI LO ZAMBIA RISCRIVE LA STORIA - Ai penalties il primo brivido si materializza al terzo tentativo per gli ivoriani, con Bamba che si fa ipnotizzare dal portiere dello Zambia Mweene, ma il guardalinee decide di fare ripetere per il leggero avanzamento dell’estremo difensore. Bamba non fallisce una seconda volta e l’equilibrio rimane intatto fino al 7-7, quando Kolo Tourè, che prende il posto di uno Gervinho recalcitrante di fronte alla designazione del suo allenatore, si fa parare il tiro da Mweene. Kalaba spedisce sopra la traversa il primo match point, mentre Sunzu è glaciale dopo che proprio Gervinho completa la sua serata da incubo col 18esimo rigore che va in orbita.

A Libreville è delirio Chipolopolo, che conquista così la sua prima Coppa a 18 anni di distanza dall’ultima finale (persa con la Nigeria) e a 17 dalla tragedia aerea che, proprio in Gabon, si portò via la Nazionale del 1993. Una squadra ricca di talento e un gruppo unito, proprio come quello di Hervè Renard, che può così dedicare il suo trionfo alla memoria di quel manipolo di ragazzi. Un’altra storia bellissima nella favola che lo Zambia ha saputo scrivere in questa edizione della Coppa d’Africa.


Fonte: Eurosport
 
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mar9125
view post Posted on 14/2/2012, 01:49     +1   -1




"... e vissero tutti felici e contenti!"

:blink: cooooooooooooooooooosa? non è una favola?

:peo:
 
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» *Kµrtis 92* ~
view post Posted on 14/2/2012, 21:45     +1   -1




Beh :XD: però è una bella storia!!! :sisi:
 
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2 replies since 13/2/2012, 22:04   32 views
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