Liga - Sanchez-Xavi-Cesc: Barça batte il Real!!!

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view post Posted on 11/12/2011, 01:26     +1   -1




Liga - Sanchez-Xavi-Cesc: il Barça detta legge
Ennesima prova di forza del Barcellona: 3-1 in rimonta sul Real Madrid di Mourinho, che si illude dopo 23 secondi con il gol di Benzema (il più veloce nella storia del Clasico) ma poi crolla sotto i colpi blaugrana di Sanchez, Xavi e Fabregas.

Se Pep Guardiola non ha mai perso un Clasico da quando è allenatore, un motivo c’è. Se in squadra hai gente come Xavi, Iniesta, Messi, Fabregas e Sanchez e dall’altra parte ci sono Oezil, Di Maria, Ronaldo e Benzema, non è difficile capire perché anche stavolta a sorridere sono i blaugrana. Nulla da dire a proposito del valore individuale (altissimo) di tutti i giocatori citati, ma il primo gruppetto è la sintesi del sacrificio per la squadra abbinato a una classe senza pari, mentre il secondo è soltanto un insieme di grandi solisti che non riescono però a trascinare gli altri in una gara decisiva. La grandezza del Barça è stata di saper cambiare ancora stile di gioco e interpreti dopo l’ennesimo stagione trionfale (Fabregas e Sanchez si stanno rivelando acquisti azzeccatissimi), pur senza rinunciare ai suoi principi di base: possesso palla continuato ma mai fine a se stesso e una capacità di muoversi sempre e comunque in modo armonico in entrambe le fasi.

MOU STUPISCE TUTTI - E dire che Mourinho aveva provato a cambiare qualcosa in questa occasione, schierando Fabio Coentrao come terzino destro e varando un 4-2-3-1 molto offensivo che vedeva Lass Diarra affiancare Xabi Alonso in posizione di mediani, con Di Maria, Oezil e Ronaldo pronti a innescare Benzema. Un po’ di più di rapidità e qualità per non accontentarsi solo di rubare palla al Barça dei palleggiatori. Guardiola propone, invece, una sola vera novità rispetto alle informazioni della vigilia: è Sanchez a completare il tridente offensivo con Messi e Fabregas, mentre a centrocampo giocano i soliti noti, Busquets-Xavi-Iniesta.

LAMPO BENZEMA, LA RISPOSTA DI SANCHEZ - La voglia di vincere e di dimostrarsi più forte del tuo acerrimo rivale è un propellente che accenderebbe qualsiasi squadra ed è questa, forse, la chiave della partenza-choc del Clasico. Karim Benzema entra nella storia di questo match segnando il gol più veloce di sempre dopo 23”, approfittando dello sciagurato rilancio con i piedi di Valdèse e dell’immobilismo di Piquè, che resta fermo sulle due conclusioni sporche di Di Maria e Oezil e permette al francese di far esplodere il Bernabeu. Il Barcellona prova a non scomporsi, ma Di Maria e Oezil attaccano come due invasati i portatori di palla blaugrana, che approcciano la gara con troppa tranquillità, mentre sui due lati Coentrao e Marcelo disinnescano Messi e Sanchez. Il difetto di voler giocare su ritmi così alti è che, se hai in rosa solo ottimi contropiedisti e pochi ragionatori di centrocampo, la gestione della sfera diventa difficoltosa e, non appena la formazione campione in carica si desta, gli errori fioccano da ambo le parti. Come quello di Ramos (7’) che permette a Messi di puntare la porta di Casillas e costringere il numero 1 della Nazionale a un super intervento sulla carezza di sinistro della Pulce. Il Real non arretra e al 25’ Ronaldo, fin lì un po’ nascosto, getta al vento l’ottimo lavoro di Benzema, che porta fuori posizione Puyol e Piquè e serve al compagno un pallone messo malamente a lato dal limite. Un peccato mortale, perché 5’ più tardi il Barça colpisce: Messi fa il fenomeno e salta tre avversari nello stretto, prima di liberare Sanchez con un pallone filtrante che esalta il movimento da bomber consumato del cileno, il cui destro infilza Casillas. Non succede più nulla fino all’intervallo, perché la partita mantiene le aspettative soltanto sul piano dell’agonismo e le principali stelle continuano a sbagliare troppo. E’ però un Barcellona rinfrancato quello che torna negli spogliatoi dopo un primo tempo comunque vibrante.

XAVI E CESC, MONOLOGO BARCA - E se, oltre alla fiducia, hai anche una buona stella che veglia su di te, le cose diventano maledettamente più facili. Non è una bestemmia parlare di fortuna, quando gli ospiti trovano addirittura il gol del vantaggio al 53’ con Xavi, che calcia al volo da fuori area e trova la deviazione di Marcelo che mette fuori causa il proprio portiere. E’ il classico episodio che spacca in due la partita. Per il Real è una mazzata soprattutto psicologica, anche perché le gambe iniziano a cedere dopo una prima frazione giocata a 1000 all’ora. Il Barcellona sale di tono e trova finalmente i tempi di gioco per muovere la palla a proprio piacimento; Xavi e soprattutto un Iniesta sontuoso si esaltano e i poveri Diarra e Alonso iniziano torello di cui sono le vittime designate. Ma, siccome il calcio è spesso legato agli episodi, sbagliare una rete da pochi metri può diventare la tua condanna definitiva… Chiedere per informazioni a Cristiano Ronaldo (bocciato ancora una volta senza appello), che riceve un cioccolatino da Xabi Alonso ma sbaglia incredibilmente il colpo di testa in assoluta libertà. Trascorrono soltanto 60” e Fabregas dà il colpo di grazia alle ambizioni dei blancos. Messi apre sulla destra per un Dani Alves lontano parente della brutta copia vista nel primo tempo e quest’ultimo calibra un traversone fantastico per la testa di Cesc. Stacco perfetto in tuffo e Casillas capitola nuovamente.

ALTRA LEZIONE AL REAL - Un’altra “manita” in arrivo? No, perché il Barcellona si accontenta di dare spettacolo fino ai 16 metri ma poi raramente affonda nei 25’ finali. Nonostante Mourinho, nel disperato tentativo di innescare la rimonta, sbilanci oltremodo la squadra con gli inserimenti di Kakà, Khedira e Higuain al posto di Oezil, Diarra e Di Maria. Il risultato è misero: due pericolose conclusioni di Kakà e Benzema, che però fanno il paio con una serie di ripartenze del Barcellona che avrebbero potuto fare molto male. Finisce 3-1 per il Barcellona ed è giusto così per quanto si è visto. Guardiola manda a scuola ancora una volta Mourinho, dimostrando come la tecnica abbia (quasi) sempre la meglio sull’agonismo. A maggior ragione se in squadra hai Xavi, Iniesta, Fabregas, Messi e Sanchez e dall’altra parte ci sono Oezil, Diarra, Alonso, Di Maria… Ma questo lo abbiamo già detto.


Fonte: Eurosport
 
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