Evans vince il 98° Tour de France!!!

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view post Posted on 25/7/2011, 23:49     +1   -1




Cavendish arriva a 20 sui Campi Elisi, Evans campione

Cadel Evans

Mark Cavendish appone la quinta firma in questa edizione del Tour de France vincendo in volata sui Campi Elisi: per Cannonball è la 20esima vittoria in carriera alla Grande Boucle. Sul gradino più alto del podio sale Cadel Evans: l'australiano vince per la prima volta il Tour de France.

"Abbiamo aspettato a inseguire la fuga, perché in questo modo avremmo salvato la maglia verde. Abbiamo avuto un timing perfetto, alla fine la squadra mi ha portato davanti e sono riuscito a vincere. Ho dato tutto fino alla linea del traguardo: sono felicissimo per la vittoria, per la maglia verde e molto orgoglioso del lavoro che hanno svolto i miei compagni di squadra. E' difficilissimo vincere la maglia verde: ho vinto a Parigi anche negli ultimi due anni, ma questo è un giorno super-bello per me" - Mark Cavendish.

Alla partenza di Creteil, Matthew Goss non si era nascosto dietro la più classica delle pre-tattiche: porgendo i dovuti complimenti a Cadel Evans, l'australiano della HTC-Highroad aveva delineato in modo chiaro gli obiettivi fissati per l'ultima frazione del Tour: difesa della maglia verde di Mark Cavendish e vittoria sul traguardo dei Campi Elisi, il viale più pittoresco del mondo. Obiettivo, anzi, doppio obiettivo raggiunto.

Mark Cavendish vince in volata per la quinta volta nella 98esima edizione del Tour, ponendo la firma sull'arrivo più prestigioso e famoso della grande corsa a tappe francese: con questo successo sale anche a quota 20 in carriera, un altro passo verso il record di Eddy Merckx (34). Dominante, ancora una volta, lo sprinter dell'Isola di Man: battuto Boasson-Hagen, l'unico che riesce a restargli a ruota negli ultimi metri, così come il disperato tentativo di Fabian Cancellara di anticipare tutti in volata.

Cala così in sipario dopo tre settimane di grande, grandissimo ciclismo, un Tour de France memorabile per tanti motivi: il ritiro di molti big in una prima settimana segnata da un numero impressionante di incidenti e cadute, l'addio alle corse di Alexandre Vinokourov, il coraggio di Jeremy Roy (premiato come corridore più combattivo del Tour per la sua costante presenza nelle fughe), di Flecha e di Hoogerland, che resiste per 15 giorni a 33 punti di sutura alle gambe, le imprese dei norvegesi Hushovd e Boasson-Hagen, un poker di vittorie in due.

Il podio si tinge di giallo con la maglia di Cadel Evans, conquistata a Grenoble al termine di una crono individuale spettacolare: è il primo successo in carriera per l'australiano (e per un australiano, in senso lato) in un grande giro, arrivato dopo i due secondi posti del 2007 e del 2008. L'impresa del corridore della BMC (che con i suoi 34 anni è il più vecchio vincitore del Tour del dopoguerra) sarà salutata in patria con un giorno di festa nazionale. Al suo fianco i fratelli Schleck, con un Andy delusissimo per aver soltanto accarezzato il sogno della maglia gialla: per il più giovane dei lussemburghesi è terzo secondo posto consecutivo, ma, d'altra parte, è anche vero che, nella storia, non è mai successo che due fratelli salissero contemporaneamente sul podio.

Ai piedi del podio ci sono Thomas Voeckler, tenacissimo nel conservare a lungo la maglia gialla, e Alberto Contador, che abdica dopo 6 vittorie consecutive nei grandi giri e due successi in fila al Tour de France. La Spagna si "consola" con la maglia a pois di Samuel Sanchez, sesto nella generale, mentre l'Italia mastica un boccone agrodolce: bravo Damiano Cunego, settimo e in grado di dimostrare di saper stare con i migliori, un po' di delusione, invece, per Ivan Basso (ottavo a 7'23"), dal quale ci si aspettava di più vista la preparazione mirata che il corridore varesino ha svolto per la Grande Boucle. Per la Francia, Voeckler a parte, rimane la soddisfazione, e la speranza, in Pierre Rolland: il corridore della Europcar sale alla ribalta compiendo l'impresa sull'Alpe d'Huez e indossando la maglia bianca di miglior giovane sul podio di Parigi.

Noi, invece, vi lasciamo con la firma di un campione vero: "Poche persone credevano in me. Ma io credevo in me, e anche la mia squadra. E alla fine ce l'abbiamo fatta. Ero concentrato tappa dopo tappa su quello che succedeva al Tour: è stato un lunghissimo processo per arrivare fino qui. Devo ancora rendermi conto bene di quello che sono riuscito a fare" - Cadel Evans.


Fonte: Eurosport
 
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