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| Qualificazioni Euro 2012 - Tifosi serbi scatenati: gara sospesa a Genova! Caos a Genova: scontri fra tifosi serbi e polizia ritardano l'inizio di Italia-Serbia di oltre mezz'ora. Poi la gara comincia ma dura soltanto qualche minuto. I petardi impediscono di continuare a giocare, l'arbitro scozzese Craig Thomson decreta lo stop definitivo
Si è "giocato" per 6' e spicci, ma probabilmente non si sarebbe nemmeno dovuto scendere in campo. Italia-Serbia è nata male e finita peggio.
Arrivati nel pomeriggio, in gran parte in pullmann, i tifosi serbi più accesi, circa un centinaio dei trecento la cui presenza è stata annunciata a Marassi, si sono posizionati tra le piazzette del centro storico bevendo e cantando a squarciagola. Poi hanno cominciato a riunirsi per raggiungere lo stadio. I tifosi sono arrivati allo stadio scortati dopo oltre un’ora, lanciando altri petardi e altri oggetti anche ad alcuni tifosi azzurri e ai poliziotti che li aspettavano nei pressi del varco riservato alla tifoseria ospite, per l’occasione sistemato sotto la gradinata nord.
Ancora tensione quando i tifosi serbi sono stati fatti entrare all'interno dello stadio: dalla piccola porzione stretta tra la tribuna e la gradinata nord sono partiti oggetti, fumogeni e parecchi petardi indirizzati verso il pubblico che ha risposto con cori molto pesanti all'indirizzo della tifoseria serba. Si è temuto anche l'intervento in forze della polizia ma gli steward si sono limitati a fare allontanare i tifosi azzurri da una possibile zona a rischio, e poi l'ingresso delle squadre ha distratto i tifosi ospiti.
Le formazioni si sono schierate, ma poi hanno dovuto rientrare negli spogliatoi: non c'erano le condizioni per poter cominciare la partita. In quel momento parte il meeting tra i vari responsabili dell'ordine pubblico, le due federazioni, serba e italiana, e naturalmente i delegati dell'Uefa.
Passa mezz'ora e la situazione sembra leggermente migliorare: "Ci sono le condizioni di giocare", la decisione è quella di riprendere. In molti scuotono la testa, ma evidentemente in quel momento sembra la cosa migliore da fare.
Non sarà così: le squadre tornano in campo, i giocatori serbi, pur contestati, cercano di calmare le proprie folle. Poi le squadre si schierano, cantano gli inni tra i fischi dei facinorosi. Il minuto di raccoglimento per i morti in Afghanistan viene rispettato. Si comincia a giocare, ma la partita dura solo 6': il tempo di vedere un'entrataccia da cartellino giallo di un serbo (Rajkovic) ai danni di un italiano (Mauri) e un rigore grosso come una casa non dato a Pazzini.
Poi di nuovo i petardi: questa volta dalle parti di Viviano, che si allontana impaurito. Partita nuovamente sospesa, questa volta definitivamente. "Io là sotto non ci torno", dirà. Saluti ai tifosi italiani, bravissimi a portare pazienza in una serata davvero da dimenticare. Quanto agli ultras serbi, beh, ci saranno delle conseguenze... Fonte: Eurosport
Scandaloso...oltre a costringere l'arbitro a sospendere la partita mi chiedo con quale diritto vengono in Italia a distruggere i nostri stadi...spero che ci verranno risarciti tutti i danni morali e materiali...
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