Contador vince il 97° Tour de France!!!

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» *Kµrtis 92* ~
view post Posted on 25/7/2010, 19:10     +1   -1




Petacchi è verde, ma Parigi è di Cavendish
Mark Cavendish vince in volata l'ultima tappa del Tour de France sui Campi Elisi e fa cinquina: Alessandro Petacchi, secondo, chiude con la maglia verde

Mark Cavendish fa cinque con la mano, cinque, quante sono le vittorie conquistate quest’anno in un Tour de France cominciato nel modo più controverso e conclusosi con una dolcissima escalation. Cinque, quante ce ne stanno esattamente sulla sua mano destra. Alle sue spalle, Alessandro Petacchi si contrae nell’ultimo, devastante, sforzo, ma non può far altro che vedersi schizzare davanti a sé il terrificante velocista dell’HTC Columbia, schizzato via come una palla di cannone a cento metri dal traguardo: ma lo spezzino può chiudere sul podio di Parigi con la maglia verde sulle spalle, che torna così a vestire un italiano a 42 anni di distanza da Franco Bitossi, che la vinse nell’ormai lontanissimo 1968.

IL MESSAGGIO DI LANCE ARMSTRONG - La tappa si apre con una "sorpresa" della RadioShack: la squadra statunitense si presenta alla partenza fittizia con una maglia nera, riportante il nome del corridore sulle spalle e un grosso numero, il 28, un messaggio destinato ai 28.000.000 di persone che convivono con il cancro. La RadioShack manterrà questa livrea nella zona neutra, ma sarà poi costretta dall’UCI a indossare la divisa d’ordinanza, grigia e rossa. E se Lance Armstrong non è riuscito a lasciare l’ultima firma al Tour sulla strada (ci aveva provato, invano, nella prima scalata del Tourmalet) lo ha ampiamente fatto lanciando un messaggio universale, che trascende dal semplice campo sportivo.

TARALLUCCI E VINO... - I 102.5 km che dividono Longjumeau da Parigi rappresentano la frazione più corta della Grande Boucle dal 1996: un tragitto breve, che comincia a ritmo estremamente blando a suon di scherzi e macchiette nel gruppo. Si comincia con uno scatto finto di Vinokourov al km 0, e si prosegue con il brindisi dell’Astana, un finto attacco e contrattacco fra Contador e Schleck (che si salutano con grande profusione di sorrisi e abbracci), una "spruzzata" del pistolero Contador con una pistola ad acqua, e con Arashiro, il primo giapponese a concludere un Tour de France, che si mostra alle telecamere con un chupa-chups tra le labbra.

FINALMENTE PARIGI - Dopo aver attraversato in passerella la campagna parigina, il gruppo entra nella Ville Lumiere costeggiando la Senna, ma si comincerà a fare sul serio soltanto quando si entrerà nella spettacolare cornice dei Campi Elisi, gremiti da una folla enorme: il percorso prevede il completamento di 8 giri, con due traguardi volanti intermedi. E cominciano subito gli attacchi.

PRIMA KUCHYNSKI, POI LA FUGA - Il primo tentativo è orchestrato da Chavanel e Boom, ma la sparata più concreta è quella di Alexsandr Kuchynski: il corridore della Liquigas transita per primo sul primo traguardo volante, seguito da Burghardt e Perez Moreno, che si mangiano così i primi punti per la maglia verde. Completato il suo lavoro, Kuchynski si lascia riassorbire dal gruppo, e i nuovi attacchi portano alla formazione di un drappello con 11 corridori: ci sono Nicki Sorensen, Casar, Riblon, Martin, Kroon, Knees, Pauriol, Perez Laudun, Hondo, Perez Arrieta e Roux. I fuggitivi toccano anche i 25" di vantaggio sul gruppo, dove lavorano HTC-Columbia, Sky, Liquigas e Lampre, mentre Kroon, Casar e Knees vanno a conquistare gli ultimi punti disseminati sul percorso per la maglia verde.

LA FUGA RIPRESA - Ai 12km dal traguardo parte Knees, e il tedesco si porta via Sorensen e Kroon. Mentre il drappello dei battistrada si disgrega, i tre tengono un leggero vantaggio sugli inseguitori per un intero giro, ma a 6km dall’arrivo il grande lavoro delle squadre dei velocisti viene premiato: abbiamo gruppo compatto poco dopo il suono della campana.

CAVENDISH, UN MOSTRO! - Il team Sky comincia in testa gli ultimi tre km e riassorbe facilmente l’ormai "classica" sparata di Barredo: la Cervelo risale con Lancaster a lavorare per Hushovd e dopo l’ultima curva il norvegese è in seconda posizione, tallonato da Petacchi, Cavendish (rimasto presto senza compagni) e Dean. Ma quando Lancaster si fa da parte per lasciare spazio a Thorone Hushovd, ecco che Cavendish esce dal nulla sulla destra e con un’accelerazione devastante lascia lì il norvegese e Petacchi, aprendo il vuoto. Impossibile stargli a ruota. È quasi disumano.

IL SALUTO DI CONTADOR - "Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno sostenuto - è un Alberto Contador emozionatissimo e dalla voce quasi strozzata quello che sale sul palco d’onore ai Campi Elisi - è stato un Tour difficile, ho sofferto molto, sia fisicamente sia psicologicamente. È difficile riuscire ad esprimere tutta la mia felicità. Voglio soltanto ringraziare tutti".

"CI RIVEDIAMO L’ANNO PROSSIMO..." - Oltre a Cavendish, Contador e Petacchi, completano le premiazioni la RadioShack, che si aggiudica la classifica a squadre, Anthony Charteau, che vince la classifica per gli scalatori con annessa maglia a pois, Sylvain Chavanel, nominato corridore più combattivo del Tour (due tappe vinte e due volte in maglia gialla) e Andy Schleck, che vince per la terza volta consecutiva la classifica dei giovani, tre, come i Tour vinti da Alberto Contador. E i due, in quell’attacco e contrattacco fittizio a "tarallucci e vino" nei primi km della tappa, hanno poi scherzato con un segno molto eloquente dello spagnolo, che sembrava dire con la mano: "Ci ritroviamo qui anche l’anno prossimo...".


Fonte: Eurosport
 
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