Lakers campioni della NBA 2010!!!

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» *Kµrtis 92* ~
view post Posted on 18/6/2010, 17:40     +1   -1




Dolce vendetta e storia riscritta
I Los Angeles Lakers vincono 83-79 e spezzano la serie delle 4 finali perse in gara-7 proprio contro i biancoverdi. LA bissa il successo della scorsa stagione contro Orlando, vendica la sconfitta delle Finals del 2008 e mette in bacheca il 16° titolo

Gara-7 epica. Come vuole il copione, come vuole la tradizione quando scendono in campo le due squadre più titolate della NBA, ora divise da un solo anello, lo stesso che manca a Kobe Bryant per raggiungere Sua Maestà, Michael Jordan.

Gara-7 epica, fatta di muscoli, nervi, rabbia, cuore, agonismo, gomiti alti, difese che strangolano, sangue sputato sul parquet. Una di quelle partite che ti fanno apprezzare la nobiltà della pallacanestro, uno sport in cui non basta saper fare canestro, ma in cui è necessario riuscire a fare (e bene) anche un miliardo di altre piccole cose. Per vincere.

Una partita agli ottanta, con un Kobe Bryant da 6/24 al tiro, come piacerebbe a Boston, che annusa a lungo l'odore del 18° anello e dell'ennesimo "Beat L.A." riuscito, navigando anche sul +13 alla metà del terzo quarto. Ma nella notte in cui tutti aspettano Kobe, escono invece i due giocatori più imprevedibili della serie, quelli che, se cominciano con la rotella giusta, continuano e finiscono in crescendo. Ron Artest scalpella 20 punti con 5 palle recuperate e una difesa estenuante su Paul Pierce, Lamar Odom ne aggiunge 7 con 7 rimbalzi dalla panchina, con una presenza difensiva a centroarea di gran qualità e lunghi sprazzi di pallacanestro offensiva dove gioca da point-forward, sconvolgendo tutti i piani partita biancoverdi. E il +13 di plus/minus registrato da Lamarvelous, il più alto nella combriccola gialloviola, non è un dato casuale.

Il primo quarto assomiglia già per intensità a una tonnara: Boston chiude con 9 lunghezze di vantaggio (23-14), con un buon Rondo (già 4 punti e altrettanti assist), un Davis prolifico dalla panchina e un Wallace d'antan su entrambi i lati del campo. La difesa dei Celtics è stratosferica: Allen lavora splendidamente su Bryant, e gli aiuti sul Black Mamba sono continui e puntuali: Kobe si perde in forzature senza ottenere nulla dai compagni e il risultato è una Los Angeles che chiude il quarto con un aberrante 6/27 al tiro (1/7 Bryant, 2/8 Gasol) ma che resta vagamente a galla grazie ai 10 rimbalzi offensivi. I gialloviola, con Artest protagonista assoluto, rispondono con un contro-parziale shock di 11-0 all'inizio del secondo quarto: il terzo fallo di un attivissimo Garnett (17 punti alla fine per lui) sembra remare in direzione losangelina, ma Wallace torna a dare sostanza sul parquet, e con una fiammata di Pierce, Boston riallunga sul 38-31. La panchina biancoverde regge il confronto, e si vede anche un cammeo di Scalabrine per l'ultima azione difensiva del quarto: Boston avanti 40-34 all'intervallo con un Pierce silenzioso da 12 punti e 6 rimbalzi, un dato che, però, stride se paragonato a quelli avversari: Los Angeles continua a tirare in modo imbarazzante dal campo (13/49), con un Bryant terrificante da 3/14 e un Gasol da 3/12 stritolato a centroarea, ma stravince la battaglia in vernice (29-20 a rimbalzo, con 15 offensivi).

I lob di Rondo per Garnett e un paio di accelerazioni dello stesso playmaker dei Celtics lanciano i biancoverdi sul +13 all'inizio del terzo quarto (36-49): Jackson, con l'acqua alla gola, ripropone Odom per un appesantito Bynum, lasciandogli carta bianca per spaziare da point-forward. Rondo finisce malamente fuori giri, incapace di rimettere in partita se stesso e i compagni, Wallace è costretto a un lungo periodo in panchina per problemi di falli, e il lavoro oscuro di Lamarvelous unito alla tenacia rabbiosa di Artest e al risveglio di Gasol nel verniciato riporta i Lakers a contatto (53-57 alla fine del terzo quarto). Artest completa la rimonta pareggiando a quota 61, Wallace, appena tornato, spende immediatamente il quinto fallo, e i Lakers cercano il primo allungo con una tripla da campione di Fisher e 4 punti consecutivi di Bryant, compreso un raro canestro in palleggio-arresto e tiro dallo spigolo (68-64). Artest controlla Pierce a meraviglia, Allen sparacchia a salve (3/14 al termine) e i Lakers tengono la testa avanti, con un Gasol che si merita il plauso dello Staples per un canestro nel traffico che sembra chiudere definitivamente la partita (76-70 con 1'30" da giocare). E qui succede il finimondo.

Wallace infila una tripla assurda, immediatamente replicata da un’analoga soluzione di Artest, Allen viene dimenticato sul perimetro e non perdona (76-73), poi Bryant forza malamente dalla punta e sembra poter dare l'ultima chance a Boston... ma Gasol sbuca nell'ombrello biancoverde a centroarea, strappa un rimbalzo di importanza capitale e serve il taglio di Bryant che subisce il 6° fallo di Sheed. 2/2 per l'81-76, Boston va ancora da Allen, che sbaglia, ma Rondo trova il canestro della vita sparando senza senso dall'angolo dopo aver artigliato dalla spazzatura il rimbalzo offensivo (81-79 a 16"). Il fallo sistematico manda in lunetta Vujacic, fino a quel momento piuttosto fantasmatico, ma lo sloveno, nonostante le mani congelate, fa frusciare la retina per due volte consecutive. Nell'ultima azione i Lakers tolgono la possibilità della conclusione a Pierce, costretto a scaricare ancora in angolo per Rondo. Cortissimo, appena appena prima ferro. La storia è riscritta: dopo 4 sconfitte in finale in gara-7 contro Boston, la maledizione losangelina è spezzata, e Phil Jackson può cominciare a mettersi anelli anche alle dita dei piedi, indossando l'11°, che lo porta a pareggiare quelli vinti da Bill Russell, il leggendario centro dei Celtics degli anni '50 e '60.

LOS ANGELES LAKERS-BOSTON CELTICS 83-79

Los Angeles Lakers: Artest 20, Gasol 19, Bynum 2, Bryant 23, Fisher 10, Odom 7, Vujacic 2, Farmar 0, Powell 0, Brown 0. N.e.: Walton, Mbenga. All.: Jackson.

Boston Celtics: Garnett 17, Pierce 18, Wallace 11, R. Allen 13, Rondo 14, Davis 6, T. Allen 0, Robinson 0, Scalabrine 0. N.e.: Finley, Williams, Daniels. All.: Rivers.


Fonte: Eurosport
 
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