8 piloti, una grande vita di campioni

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George_Ellias
view post Posted on 1/10/2009, 19:38 by: George_Ellias     +1   -1




Capitolo 1
Alla conoscenza dei piloti

Anno 2004, campionato di Formula 1, 20 piloti in pista, grandissima adrelina e voglia di vincere. 4 di questi piloti sono i favoriti. Andiamo a scoprirli.
Il primo pilota è Albert Shumaker (CORPORATURA: 181 cm – 73 kg. VISO: Capelli biondi, occhi marroni chiaro. Tedesco) , vincitore dello scorso torneo. Questo pilota è nato nel 1980 e vanta un “curriculum” sportivo veramente eccezionale nel mondo delle macchine a ruote scoperte. A soli 5 anni, il padre gli compro un kart e vide che il figlio era un talento. Così lo iscrive in un corso per piloti di kart, dove rimase per 3 anni. A soli 9 anni corre nella categoria minore dei kart, dove vince un titolo iridato. Entra nella categoria massima e vince altri due titoli, facendo parlare di sé già nella GP2, dove la Renault lo prese e gli fece fare 3 anni di apprendistato. A soli 15 anni, Albert esordì nella GP2 con un team privato, la Skyline Team, che corre con motori Ferrari. L’esordio del giovane pilota è di quelli vincenti: al primo anno vince il titolo, mentre ottiene 2 terzi posti nelle stagioni successive. Il pilota aveva dichiarato:”Grazie al team per avermi insegnato a come guidare e mi hanno insegnato tantissimo. Sono molto felice e spero che questi risultati, se riesco ad entrare nella Formula 1, mi siano di grande auspicio per continuare la mia avventura. Grazie ancora, questi sono momenti che non mi dimenticherò mai!”
Albert Shumaker, quindi, venne preso dalla Renault, dove corre come collaudatore per il primo anno e come terzo pilota nel secondo. A 22 anni la Ferrari si accorge del grande talento del tedesco e allora, nel 2002, lo prende come terza guida. Corre con la Ferrari nelle ultime 3 gare, dove conquista i suoi primi 10 punti e facendo vincere il titolo costruttori alla squadra di Maranello. A 23 anni corre come prima guida e vince il titolo della Formula 1 con 10 vittorie su 18 gare, un titolo vinto e dominato dal pilota che dichiara:”E’ un sogno che non pensavo si potesse realizzare così velocemente. Grazie al team, adesso, ho un titolo conquistato con molta fatica, ma con molta soddisfazione. Mi hanno dato una macchina imbattibile e spero di potermi ripetere l’anno prossimo!”
Adesso Albert Shumaker corre sempre con la Ferrari nel campionato 2004, dove l’atmosfera in cui lui gira è di quelle favorevoli per poter riprovarci ancora!
Il secondo pilota è Miguel Portillo (CORPORATURA: 188 cm – 78 kg. VISO: capelli castano chiaro, occhi azzurri. Argentino). Nasce nel 1983 a Rosario, capoluogo dell'omonimo dipartimento, è la città più grande e popolosa della provincia argentina di Santa Fe. È situata a circa 300 km a nord della capitale Buenos Aires. Il padre grande appassionato di motori grazie alle imprese di Juan Manuel Fangio a soli 3 anni lo mette su un kart costruito dal padre stesso..
A 5 anni si iscrive al campionato kart, dopo le prime gare di apprendimento Miguel con il suo vecchio kart tiene testa a ragazzini con il doppio dell'età e kart nuovissimi..
All'età di 12 anni viene notato da un osservatore della Seat e si trasferisce con tutta la famiglia in spagna in Catalogna..
Partecipa a tutti i campionati giovanili dominandoli con sorprendenti dimostrazioni di talento...
Nel frattempo la Volkswagen che acquisisce il controllo della Seat investe molto su di lui e lo fa gareggiare nel campionato formula 3 in Germania...
Poi il salto, il debutto nella formula azzurra dove si fa notare da uno scopritore di talenti e manager di f1 come Flavio Briatore che lo accoglie sotto la sua ala e gli da l'appoggio di tutto il gruppo renault..
I 2 anni successivi gareggia e vince i 2 titoli formula master...
A 17 anni e mezzo grazie alle abili manovre del suo manager con l'aiuto della Renault che fornisce i motori si iscrive al campionato di Gp2..
All'inizio ci sono alcune difficoltà dettate dal fatto che in questa categoria ci sono validissimi piloti tutti vogliosi di passare alla massima serie.. i giri veloci non mancano ma la costanza in gara e alcuni errori in battaglia lo costringono al 5° posto in campionato nel primo anno...
I 2 anni successivi sono straordinari, ottiene 2 titoli di Gp2, la stampa e gli esperti nel settore credono che ormai a 21 anni il giovane argentino sia pronto ad affrontare la F1 e difatti la renault lo ingaggia prontamente garantendogli una macchina all'altezza della concorrenza...
Il duello infinito fra i 2 giovani terribili Shumaker e Portillo ora continuerà in F1...
Il terzo pilota a contendersi il titolo è Giacomo Mito (CORPORATURA: 181 cm - 67 kg
VISO: Capelli castani scuro, occhi nero chiaro. Italiano). Nasce ad Arese, nel 1983, in una famiglia di ricchi imprenditori. Il suo sogno è di correre nelle gare di Gran Turismo League e a 13 anni fa il collaudatore nella Seat, dove non ottenne un buon risultato. Passa alla Alfa Romeo 156 GTi Aneder, team non ufficiale, dove fa di nuovo il collaudatore per due anni e a 16 anni corre nel team, ottenendo risultati positivi, andando sempre a punti. A 18 anni, entra nel team ufficiale, Alfa Racing Team Malboro GT, come collaudatore, dove entra nelle ultime 4 gare, facendo 4 podi, tre secondi posti e un terzo posto. A 19 anni vince il suo primo titolo, facendo su 21 gare ben 17 vittorie, 2 secondi posti e 2 terzi posti, entrando nella storia della GTL come il più giovane pilota vincere il titolo ed entrando sempre in podio. Per problemi finanziari, la GTL lascia momentaneamente le competizioni ed entra nella formula 1, dove un osservatore della Ferrari l’aveva tenuto d’occhio e facendolo entrare, così, in squadra come seconda guida a fianco del giovane talento Albert Shumaker. Ottiene nella stagione del 2003 28 punti, entrando nei primi cinque e fa vincere il titolo costruttori alla Ferrari, mentre il compagno di squadra si gode il titolo iridato dei piloti.
Altro pilota che potrebbe contendersi il titolo è Rolan Carbon (CORPORATURA: 175 cm - 65 kg
VISO: Capelli castani - occhi castani. Albanese). Nato in Albania nel 1982 da madre e padre albanesi. All'età di 5 anni il padre muore sul lavoro. Dopo questo orribile avvenimento la madre decide di andare negli Stati Uniti in cerca di una vita migliore. Lì le cose non vanno come si sperava. La madre fa la badante a una signore anziana con uno stipendio di 400 $ al mese. Rolan con la crescita inizia a frequentare persone poco per bene, diventando anche lui un poco di buono. Si trasferisce in Giappone, ruba una Peugeot 306 D Turbo dove con essa partecipa a delle gare clandestine. Vincendo alcune gare clandestine viene adocchiato da Motoichi Inakawa che gli apre uno spiraglio per le Drag Race Japanese, famosa rivale delle incredibili gare Drag Race American Dreams. A 18 anni legalizza il suo nuovo cognome: Carbon. Nello stesso anno partecipa alla sua prima Drag Race con la Peugeot 306 D Turbo dove vince delle gare dimostrando di saper sfruttare l’auto, la velocità e l’accelerazione di essa. Trasferitosi di nuovo in America, gareggia per due anni nelle Drag Race American Dreams dove fa un gran numero di vittorie e vince un titolo iridato con un team privato della Renault. All'età di 18 anni si trasferisce in Italia dove viene attratto dalla Formula Azzurra dove gareggia per tre anni con la ProMotorsport. Subito capisce che il suo vero talento erano le auto con le ruote scoperte, cosi vince due titoli e fa un 3 posto, condizionato da problemi familiari che aveva avuto con la madre
All'età di 21 anni si trasferisce in F1 guidando una Williams, dove Joseph Abor, già esperto in categoria, gli impara come usare le macchine della categoria, visto che aveva corso per due anni nella Audi Palmers e fatto molto apprendistato.
Tra i piloti minori, ci sono certi che vogliono subire dimostrare la loro bravura nel campo della Formula 1, tra le più ambite delle corse automobilistiche.
C’è, per esempio, Joseph Abor (CORPORATURA: 179 cm – 70 kg. VISO: Capelli rossi, occhi castani. Inglese con origini finlandesi). Nato in Manchester nel 1975, Joseph cresce in un ambiente benestante ed è conosciuto come il pilota girovago per aver fatto la maggior parte delle competizioni mondiali. A 10 anni corre nei motocross per divertimento, ma questo divertimento gli porta ad avere un titolo nelle classi Junior World Tour. Passano degli anni, quando a 17 anni corre nella categoria delle moto 125 dove corre dopo 3 gare dall’inizio del campionato, ma non bastano i 75 punti di distacco che aveva sul suo diretto avversario. Così immagazzina 13 vittorie su 17 gare e vince il titolo iridato delle 125. a 19 anni passa ai motori a quattro ruote, correndo in Giappone con la GTC con la sottovalutata Subaru Impreza modificata dalla Apex Motorspeed American, dove ottenne un primo posto nella categoria massima. A 20 anni corre nelle NASCAR con un team esordiente, dove ottenne un terzo posto finale. A 21 anni corre in Italia, nella WRC, dove sostituisce Gianluigi Galli che aveva problemi influenzali e riceve una coppa per la seconda posizione ottenuta nel rally. Sempre a 21 anni sostituisce un altro pilota, ma si sposta letteralmente di categoria, andando a finire nella GTL, nel team ufficiale dell’Alfa Romeo. A 22 anni fa apprendistato nella Formula e a 23 anni corre nella categoria Audi Palmers, nel team Scott Racing Team Audi Palmers, comandata dal suo manager Giulio Visconti, vincendo il titolo e portandosi a casa 5 vittorie, 6 secondi posti e un terzo posto in 20 gare. A 24 anni fa ancora apprendistato di Formula 1, dove Ferrari e Mc Laren guardano stupiti l’abilità del pilota inglese. A 25 anni rifiuta un offerta lanciata dalla Ferrari come seconda guida e si ambienta di nuovo in America, nella NASCAR, ma ottiene un 4° posto finale abbastanza ingiusto, visto che in 3 gare i giudici l’ho hanno fatto retrocedere di posizioni. A 26 anni corre nella GTL nella BMW vince, con una macchina che garantiva prestazioni più efficienti della terribile Alfa Romeo, clamorosamente un titolo portando a casa solo podi e una vittoria fortunosa a Misano. A 28 anni prova l’esperienza della Le Mans, in Belgio, dove, però, si infortuna a una gamba, ma prendendo sempre parte alla competizione, dove ottiene una quarta posizione all’arrivo, dove ha visto i primi 10 minuti all’oscuro e pieno di errori, ma ripaga facendo sorpassi e giri velocissimi. Sempre a 28 anni corre di nuovo nell’Audi Palmers, vincendo un’altra volta il titolo con lo stesso team e dichiara:”Questo anno è solo un piccolo assaggio per l’approdo nella Formula 1”.
A 29 anni, però, viene chiamato di nuovo in America, dove corre nel team Dodge Team Apex Motorspeed, nel campionato Muscle Car Champioship, dove incontra Micheal Lichsteiner, suo compagno di squadra, ma tra loro non è rose e fiori; anzi, diciamo che tra loro non scorre buon sangue per colpa del team che seguiva sempre il pilota inglese mentre Micheal veniva lasciato sempre fuori.
Altro pilota che potrebbe uscire un vero talento è Micheal Lichsteiner (CORPORATURA: 190 cm – 80 kg. VISO: Capelli biondi, occhi azzurri. Svizzero, con madre spagnola e padre francese) Micheal nasce nel 1977 in Svizzera da una famiglia di operai abbastanza povera. La sua vera passione sono i motori: già a 3 anni si interessava di macchine. A 12 anni partecipa al campionato di GP2 come tecnico, ma videro in Micheal un qualcosa di superiore. Quindi a 15 anni corre nella GP2 con un team che non aveva mai avuto gloria, con motori Toyota abbastanza vecchi. Non ebbe tanta fortuna, ma fu premiato dalle sue prestazioni per non essersi mai ritirato, ottenendo 25 punti in 2 anni, senza mai andare a podio e senza mai vittorie. Passano due anni e Micheal si trasferisce in Giappone con gli ultimi risparmi che aveva e a 20 anni corre nella categoria giapponese delle 1600 Serious A, con il team privato Nissan Micra Nexus, spinta da motori che arrivavano a 1500 di cilindrata. Fa un quinto posto senza vittorie e la sfortuna, molte volte, ci metteva lo zampino sulle gare che disputava: infatti, la sua macchina dava sempre problemi, ma Lichsteiner, a sua volta, dava problemi agli avversari più forti e contro auto più evolute e migliori rispetto alla sua. L’anno successivo corre con la Mazda MX – 5 Tom’s Team, la macchina ufficiale Mazda della categoria, che non ha mai avuto l’occasione di poter combattere con le squadra maggiori. Micheal ottenne un altro quinto posto sempre condizionato da problemi tecnici e ancora senza vittorie per lui, ma solo due podi. Il team Castrol Tom’s Supra GTC vede in Lichsteiner un grande pilota, quindi, a 22 anni, il pilota svizzero si trasferisce nella categoria più grande delle gare giapponesi. Micheal ottenne un quarto posto al primo anno e un sesto posto nel secondo anno, facendo vincere due titoli costruttori al team, ma per lui ancora nessuna vittoria. Solo 8 podi in 36 gare. Cambia categoria e si trasferisce nella gare Gran Turismo League con la Seat Ibiza RF Team, la più sfavorita nella categoria, ma per Micheal non esiste la parola impossibile, dove ottenne, per la prima volta in carriera, un terzo posto iridato, senza però fare vittorie. L’anno successivo corre nella BMW nella stessa categoria, dove ottenne un quarto posto condizionato da penalità inesistenti. In un GP, ottiene la sua prima vittoria, partendo addirittura ultimo, ma i giudici dissero che aveva spintonato due avversari, cosa che non era vera, e fu arretrato di 10 posizioni, mentre in un altro GP i giudici fecero arretrare di nuovo il pilota svizzero di 8 posizioni per un taglio che aveva fatto, passando da primo a 9 e non facendo punti. A 26 anni si trasferisce nella Muscle Cars Championship, affianco del pilota inglese Joseph Abor, ma tra loro non scorre buon sangue. Nel senso che il team lavorava sempre per Abor, mentre lui non era esperto nella categoria e nei setup dell’auto. Nonostante tutto, Micheal fece capire subito che, pur partendo da posizioni scomode, poteva fare gare eccezionali, dimostrando di saper guidare un auto poco affidabile e fare sorpassi mozzafiato. Ottiene un terzo posto finale, dove fa vincere il mondiale costruttori al team dove guidava, e per lui si avvicina il momento di correre nella Formula 1, dove il suo manager, Steven Carradher, padre di Albert Carradher, gli spiega come guidarle e lo fa correre nel suo team privato come seconda guida affianco di Carradher.
Altro pilota che vorrebbe fare bene è Albert Carradher (CORPORATURA: 179 cm – 65 kg. VISO: Capelli neri, occhi blu. Finlandese). Albert Carradher nasce in Francia nel 1978, ma a 24 anni cambia il suo passaporto e diventa cittadino finlandese. Orfano di madre, il padre a 16 anni gli insegna il mestiere del pilota facendolo gareggiare nella GT Light, dove vince un titolo iridato, due titoli costruttori e un premio come miglior pilota giovane. Il padre, però, per un piccolo periodo di tempo, si dimentica del figlio e Albert sente la mancanza del padre e, a 22 anni, corre in Germani, dove lo accoglie la WRC con la Suzuki delle classi 1600. Arriva terzo nel campionato, dietro al pilota George Ellias, che fa secondo posto, e Albert Finnen, che fa il primo posto. La Mitsubishi prende in prestito il pilota finlandese, dove fa risultati oltre il consentito: in due anni, raccoglie 61 punti, facendo un quinto e un quarto posto. A 25 anni corre nella Aquila’s Revenger, guidando una Mitsubishi che non riusciva a competere nemmeno con la “cugina” ufficiale, dove ottenne un secondo posto, a pari merito con l’avversario, solo che aveva fatto meno vittorie.
Il suo sogno è di correre nella Formula 1 e il padre, che vorrebbe farsi perdonare con il tempo perduto con il figlio, esaudisce il suo desiderio, comprando un team e facendolo correre come prima guida.
Ultimo pilota che vorrebbe fare bene è George Ellias (CORPORATURA: 213 cm – 87 kg. VISO: Capelli neri, occhi castani. Americano con origini danesi). George Ellias nasce a Los Angeles nel 1982. Ellias diventa un pilota per caso, a 16 anni, quando corre per gioco con i suoi amici con macchine modificate da loro per fare gare su sterrato. Infatti, un osservatore della Pegueot WRC lo osserva e a 17 anni lo fa correre come seconda guida nel campionato 1600 dei Rally e arriva secondo alle spalle di Albert Finnen. A soli 18 anni fa apprendistato con la Subaru Impreza STi e, un anno dopo, corre come seconda guida. Ma per la statura elevata, George trova parecchi problemi nella guida, sia di controllo che di impostazione curva, però lavora con grande intraprendenza e voglia di dare spettacolo. Per due anni corre nella Subaru, ma dopo deve rinunciarci perché la Subaru non poteva garantirgli un posto sicuro, pur facendo molto bene nel team giapponese. Ma il suo manager, Stefan Dimitris riesce a trovargli un posto in formula 1, dove corre nel team americano Jordan Ford. George dichiara:”Se faccio bene in Formula 1, rimango in questa categoria, sennò, la Pegeout mi garantisce un posto di titolare nel WRC, ritornando nel mio mondo preferito”
Questi sono i piloti che maggiormente potremmo sentire dalle telecronache, e saranno proprio loro a giocarsela per la vittoria finale…


Fine capitolo


Posto il primo capitolo fatto da me perchè Daniele aveva da fare!

Edited by George_Ellias - 1/11/2009, 19:19
 
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