*Kurtis 92* |
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| Supercoppa Europea - La Supercoppa la offre Pedrito
Un altro prodotto della Cantera blaugrana porta al Barcellona il primo trofeo stagionale; delude Ibrahimovic, Messi stellare ma solo durante i supplementari. Molto bravo tra gli ucraini Chygrynskiy, nuovo acquisto blaugrana
Il Barcellona porta a casa la prima coppa continentale domando uno Shakhtar anche troppo rinunciatario e chiudendo in un angolo le proprie difficoltà che sono ancora evidenti, e che non passano solo dalle condizioni certo non straordinarie di Ibrahimovic.
Non è stata una partita indimenticabile, nonostante Messi, Ibra, Henry e una differenza di valore tecnico tra le due squadre che la carta rende evidente e il campo rende impietosa, ma basta un mestierante esperto e scaltro come Lucescu per imbrigliare un Barcellona in serata non brillante e soprattutto abulico, che parte piano, quasi con la convinzione che prima o poi la partita debba girare per il verso giusto. Occorreranno due ore prima che accada...
Il primo tempo è un'agonia: pochissime conclusioni, tutte estemporanee. Lo Shakhtar quasi si rifiuta anche di giocare in contropiede limitandosi a pochissime azioni di alleggerimento affidate a Rat e Fernandinho. Ibra è una statua: bella, elegante, ma immobile. Quando gli arriva un pallone accenna un aggancio, prova un tiro, finge un affondo, ma sempre senza alcuna convinzione. E Messi, che ieri sera aveva ricevuto il premio come miglior giocatore della Champions League della scorsa edizione, è una copia opaca e poco produttiva di quello che dovrebbe diventare il prossimo Pallone d'Oro.
Archiviato il primo tempo alla voce "noia mortale", il secondo tempo si rende appena un po' più interessante perché lo Shakhtar, sempre ben lontano dal voler provare una qualsiasi azione offensiva, sembra accusare un po' di stanchezza: ma gli ucraini continuano a chiudersi con grande efficacia, evidenziando un Chygrynskiy che non sbaglia quasi niente e un Pyatov estremamente attento.
Ibra si spegne e si fa togliere dal campo; Henry lo segue ben presto e se non fosse per cinque minuti finali appena decenti, con qualche accelerazione e un paio di opportunità da gol quasi sempre confezionate da un Messi via via sempre più inserito nel gioco, anche il secondo tempo sarebbe da dimenticare rapidamente.
Finisce 0-0, ma sul volano del finale del secondo tempo, con uno Shakhtar un po' meno rinunciatario ma decisamente molto più stanco, si assiste finalmente a una vera partita di calcio... anche se dura solo la mezz'ora dei supplementari. Messi si rende conto di dover mettere qualcosa in più, e concede spettacolo a piene mani prendendo letteralmente per mano la squadra e accompagnandola davanti alla porta a più riprese: con Bojan e Pedro Rodriguez e le occasioni fioccano. Prima Bojan sfiora il vantaggio con un'azione personale, poi è Messi a costringere Pyatov a un grandissimo intervento, quindi l'argentino, sempre con un'azione personale mette sul fondo da ottima posizione. Allo Shakhtar viene negato un rigore evidente e Kobin, incredibilente, spreca un gol fatto, cincischiando davanti alla porta da posizione eccellente e perdendosi al momento del tiro. La grande occasione dello Shakhtar si smorza nell'urlo di gioia che esplode dalla gola di Pedrito, 22 anni, il ragazzino che ha fatto dimenticare Ibrahimovic. Pedro Rodriguez è l'eroe di giornata capace di trasformare in gol e in oro il talento di un Messi incredibile, che con un assist fenomenale decide la partita proprio allo scadere.
Gara brutta, ma supplementari splendidi. E Messi che in 35' concede tutto quello che si poteva vedere entro il 90'. Ibra? Male, ma molto, molto lontano dalla condizione ideale. Barça? Maluccio, ma molto, molto ottimismo considerando i ragazzi di una Cantera che sono la vera ricchezza di questa squadra.
In tribuna uno striscione: "Il Real compra, il Barça crea". Beh, anche il Barça compra. Ha preso Ibra... ma stavolta il mago si chiama Pedrito. Ed è un 22enne frutto del lavoro delle squadre giovanili.Fonte: Eurosport
Mi aspettavo una goleada dal Barça...
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