Pugilato: Cammarelle, una furia d'oro!!!

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*Kurtis 92*
view post Posted on 24/8/2008, 17:06     +1   -1




Pechino 2008 - Cammarelle, una furia d'oro
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Il supermassimo milanese regala l'ottava medaglia d'oro all'Italia battendo prima del limite il cinese Zhang Zhilei

Vent'anni dopo Giovanni Parisi, trionfatore nei pesi piuma, l'Italia torna a vincere una medaglia d'oro olimpica nel pugilato. Il merito è di Roberto Cammarelle, che dopo aver distrutto in semifinale il britannico David Price ha riservato lo stesso trattamento al cinese Zhang Xhilei nella finale della categoria supermassimi. Cammarelle, campione del mondo a Chicago l'anno scorso, ha preso in mano l'incontro fin dall'inizio travolgendo il gigantesco avversario (2 metri di altezza!) con una serie di colpi terribili che gli facevano chiudere le prime due riprese sull'11-3. Nel terzo round il punteggio aumenta sul 13-4, poi, a 45" dall'inizio del quarto, a 1'15" dall'ultimo gong, arriva il sinistro che mette definitivamente in ginocchio il cinese e chiude l'incontro.

E' l'ottavo oro per l'Italia che chiude queste Olimpiadi con 8 ori, 10 argenti e 10 bronzi. Per il pugilato azzurro è il quindicesimo oro di sempre, il primo nella categoria dei supermassimi, e Cammarelle, nato a Milano il 30 luglio 1980 e bronzo ad Atene quattro anni fa, affianca idealmente sul gradino più alto del podio olimpico grandi personaggi della nostra boxe come Nino Benvenuti, Patrizio Oliva, Maurizio Stecca e, appunto, Giovanni Parisi. Per i nostri colori un'altra chiusura in bellezza: l'ultimo oro di Atene 2004 fu vinto da Stefano Baldini nella maratona, l'ultima finale iniziata a Pechino 2008 è stata vinta da Cammarelle.

Gioisce anche il ct dei nostri pugili Francesco Damiani: l'Italia della boxe si porta a casa, oltre all'oro di Cammarelle, un argento con Clemente Russo nei massimi e un bronzo con Vincenzo Picardi nei mosca, un bottino così ricco non ce lo portavamo a casa da Los Angeles 1984 dove, rispetto a Pechino, avevamo vinto un bronzo in più.

Pechino 2008 - Cammarelle "Ora scrivete di me..."
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L'ultima medaglia vinta dall'Italia porta il suo nome e ora Roberto Cammarelle ha un solo desiderio da veder realizzato: leggere sui giornali di lui e delle sue grandi imprese

Ostenta serenità assoluta anche dopo l'incontro e la premiazione, con la medaglia d'oro al collo. Roberto Cammarelle è fatto così, non è estroverso come il compagno di nazionale Clemente Russo, però come lui sa parlare e fare bene la boxe. La differenza è che, a differenza del compagno, ha vinto la finale delle Olimpiadi, prendendosi il titolo dei supermassimi (+91 kg.) e anche la soddisfazione d'essere lui l'ultima medaglia italiana a Pechino 2008.

Ci stava riuscendo anche ad Atene, con il bronzo, poi arrivò lo strepitoso successo di Stefano Baldini nella maratona e lui dovette cedere il palcoscenico all'emiliano. "Fu giusto celebrare lui - dice ora Cammarelle - però ancora non mi va giù il fatto che a me praticamente non venne dedicata una riga. Soltanto in seguito un quotidiano sportivo mi chiese scusa. Stavolta invece dovrete occuparmi per forza di me". Sarà d'accordo anche Baldini, che nella maratona di oggi è arrivato dodicesimo e non avrebbe comunque potuto rubarr la scena al pugile azzurro, visto che la gara 'classica' dell'atletica stavolta si è svolta di mattina, prima delle finali di boxe.

Discorsi sull'ottavo oro azzurro a parte, di Cammarelle ha impressionato il modo con cui è andato avanti in questi Giochi, arrivando fino all'oro. "Ma io non mi esalto troppo - spiega lui - perché ero venuto qui proprio per questo. Un campione del mondo, come me, anche alle Olimpiadi deve puntare per forza al primo posto. L'avevo detto che sarei venuto qui per vincere, e ho mantenuto la parola: è andato tutto in modo perfetto, sono stato superiore sia a chi puntava sulla tecnica sia contro rivali molto chiusi".

"Prima della finale avevo anche detto - aggiunge questa volta spavaldo - che avrei fatto piangere i cinesi e avete visto tutti com'é andata. Non solo l'ho battuto, l'ho umiliato perché Zhang è finito per terra davanti alla sua gente. Non temevo il fattore campo: sapevo che se contro Zhang avessi combattuto come in semifinale avrebbero potuto esserci anche cinque giudici cinesi".

Nel futuro di Cammarelle non c'é l'avventura nel professionismo, "perché preferisco rimanere in polizia e, dopo una vacanza alle Maldive, ricominciare a pensare al pugilato verso la fine dell'anno. Nel 2009 ci sono i Mondiali in casa mia a Milano - aggiunge - e proprio per questo vorrei rivincerli. Poi potrei anche pensare di farmi da parte, perché ho una certa età ed anche qualche acciacco".

Non ha particolari dediche da fare, a parte alla fidanzata Nicoletta, non approfitta quindi del suo successo per lanciarsi in discorsi sulla Cina, come ha fatto ieri Clemente Russo, dopo la consegna della medaglia d'argento. "Non mi dà fastidio che mediaticamente si sia parlato più di lui - dice il campione olimpico dei supermassimi - perché è più estoverso di me e risulta più simpatico. E poi la boxe italiana ha bisogno di personaggi del genere. Mi ha fatto arrabbiare solo leggere ancora una volta che sono campano. Chiariamo bene: sono lombardo, i miei genitori vengono dalla Lucania ed io vivo al centro, ad Assisi. Così ho fatto contenta tutta l'Italia". "Quanto alla Cina - dice ancora Cammarelle - non posso giudicare la sua situazione, perché non ho avuto il tempo di conoscerla: in questi 24 giorni, quando non mi allenavo sono sempre stato al villaggio olimpico a fare fisioterapia, quindi non ho visto niente e non so se qui certe cose cambieranno grazie ai Giochi: la questione del Tibet esisteva anche prima che arrivassimo a Pechino, e continuerà ad esistere: non siamo noi atleti a poter cambiare le cose".


Fonte: Eurosport
CHE ORO!!! :yeye: :yeye: :yeye: imageimageimage
 
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