Gilles Villenueve, Storia di un pilota coraggioso e delle sue imprese.

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*Kurtis 92*
view post Posted on 1/3/2008, 22:35     +1   -1




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Joseph Gilles Henri Villeneuve (St. Jean Richelieu, 18 gennaio 1950 – Lovanio, 8 maggio 1982) è stato un pilota automobilistico canadese.

Nato in una piccola cittadina della regione francofona del Quebec, Gilles crebbe a Berthierville, distante pochi chilometri. Sin dalla tenera età dimostra una grande passione per i motori, e negli anni diventa più volte campione nelle gare riservate alle motoslitte. Debuttando nelle formule propedeutiche canadesi si conquista le attenzioni del mondo della Formula 1, infatti la McLaren gli offre una vettura per il Gran Premio di Gran Bretagna del 1977, e a Silverstone Gilles esordisce nella massima Formula al volante di una McLaren Ford, concludendo 11°. Enzo Ferrari lo nota, e Gilles si lega alla scuderia di Maranello.
È ricordato per lo stile funambolico, frenetico, che sembrava più appropriato ad un pilota di rally. Muore l'8 maggio 1982 a Zolder, in Belgio, per un incidente occorsogli a pochi minuti dal termine delle prove del Gran Premio del Belgio.

Carriera nelle corse
Le Formule minori
Gilles inizia a correre con le motoslitte insieme a suo fratello, Jacques, insieme al quale, su quella peculiare tipologia di mezzo, si era allenato sin da bambino, per divertimento. Già nelle prime gare a livello professionistico entrambi riescono a ottenere risultati di rilievo, iniziando a rendere noto il nome Villeneuve.
Dover controllare una motoslitta dalla stabilità decisamente precaria, con visibilità azzerata dagli spruzzi di neve, rende Gilles coraggioso e capace di prevedere il mezzo, e gli conferisce la capacità di controllarlo nelle situazioni e alle velocità più estreme, capacità che gli servirà negli anni a venire. Più vinceva e più desiderava passare alle corse d'auto, maggiormente rischiose, veloci, dispendiose e difficili.
Vende la casetta che aveva messo su assieme alla moglie Johanna e si trasferisce in un piccolo appartamentino; col ricavato dalla vendita riesce a partecipare al campionato di Formula Ford, in cui ottiene immediato successo, per poi passare l'anno successivo alla Formula Atlantic, con la quale pure vince da subito arrivando però a dover chiedere finanziamenti per completare la stagione 1975, senza peraltro interrompere la serie di vittorie. Proprio la scarsità di denaro condizionò l'apprendistato di Gilles prima della Formula 1.
Nel 1976 arriva il titolo canadese di Formula Atlantic; nel 1977 partecipa nuovamente al campionato e, soprattutto, al Gran Premio Trois Rivieres.

La Formula 1
Proprio in quella gara minore, alla quale partecipavano numerosi piloti di Formula 1, vinse davanti al campione in carica della medesima, James Hunt, il quale lo propose al team manager della McLaren Teddy Mayer, che gli organizzò dei test e la partecipazione al Gran Premio di Gran Bretagna del 1977. Gilles, con un'obsoleta McLaren M23, già sorprende tutti realizzando il miglior giro durante il warm-up del mattino. Si qualifica 9° e termina 11°, pur con una spia dell'acqua malfunzionante che lo costringe a perdere molto tempo ai box per verificare eventuali danni al sistema di raffreddamento.
Viene tuttavia scartato da Mayer (che gli preferisce Patrick Tambay) e subito contattato dalla Ferrari, che avendo perso il suo pilota di punta gli propone di prendere parte agli ultimi Gran Premi della stagione.
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Subito viene soprannominato "l'Aviatore" a causa del suo stile di guida aggressivo, che lo coinvolge spesso in spettacolari incidenti, come nel Gran Premio del Giappone, allorquando entra in collisione con la Tyrrell a 6 ruote di Ronnie Peterson, si stacca dal suolo e ricade su alcuni spettatori appostati troppo vicini alla pista, in zona vietata, uccidendone due.
Ma le vittorie non tardano ad arrivare: ottiene la sua prima in Formula 1 nella natia Provincia del Quebec, nel Gran Premio del Canada del 1978, tenutosi sul Montreal. Il suo stile di guida è meraviglioso a vedersi, esalta il pubblico, e addirittura i meccanici dichiarano di riuscire a capire quali sono le parti del cambio usate da lui o viceversa da Reutemann solo toccandole. Ma i veri successi giunsero nel 1979, anno in cui al volante della sua Ferrari terminò al 2° posto della classifica del Campionato del Mondo, preceduto dal compagno di squadra e amico Jody Scheckter.
Quell'anno è ricordato dagli appassionati di Formula 1 anche per la piazza d'onore del Gran Premio di Francia, disputatosi a Digione, in cui la sua Ferrari e la Renault Turbo di René Arnoux sono protagoniste di un memorabile duello ruota contro ruota durato tre giri e vinto da Villeneuve. Questo, all'unanimità, è considerato uno dei momenti più spettacolari e intensi di sempre nella storia della Formula 1. SEGUE VIDEO

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Le sue 6 vittorie sono tra quelle con il più alto tasso di astuzia tattica e sensibilità meccanica nella storia di questo sport. Forse la più meritevole vittoria di Gilles arrivò nel 1981, quando lottò per portare una poco maneggevole Ferrari Turbo alla vittoria del Gran Premio di Monaco. A questa fece seguire un classico della guida difensiva, al Gran Premio di Spagna, allorché si tenne alle spalle 5 vetture dalla evidente miglior tenuta di strada mercé una grinta indefessa supportata dalla maggior velocità in rettilineo della sua monoposto. Incredibile anche il terzo posto raggiunto in Canada sotto un vero e proprio diluvio guidando per diversi giri con la visuale completamente accecata dall'alettone anteriore danneggiatosi (e poi staccatosi definitivamente) in seguito ad un urto con la vettura di Elio De Angelis.
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Ad Imola, per una questione di regolamento legata al peso minimo della vettura, Lotus, Brabham, McLaren non partecipano. Ci sono invece Renault, Alfa Romeo, Osella, Toleman e Tyrrell. Per le veloci Ferrari, prive di reali avversarie, la gara si preannuncia come un'esibizione con arrivo in parata. Villeneuve e Pironi si danno gran battaglia in una sorta di gioco per divertire il pubblico. Ma al 50° giro quel gioco sembra prendere la mano di Pironi, forse stanco di vivere all'ombra del collega amatissimo beniamino del pubblico ferrarista. Al 50° giro la Ferrari di Gilles è al primo posto. Gli accordi di scuderia prevedono che chi è al comando ci resti fino alla fine, ma il francese sfida il compagno di squadra con manovre "con il coltello fra i denti" che rischiano di compromettere la gara di entrambi. Ai box si preoccupano ed il cartello "slow" esposto ai piloti è eloquente, ma Pironi supera nuovamente Villeneuve al 54° giro. Il cronologico dimostra come quando Villeneuve era in testa i tempi sul giro erano decisamente più alti, per poi venire abbassati da Pironi (che quindi "tirava" nonostante le indicazioni dai box) quando era quest'ultimo a condurre la gara. A due tornate dalla fine Gilles, deciso a non farsi scippare la vittoria, attacca nuovamente il compagno con una staccata al limite alla curva Tosa. All'ultimo giro, ancora alla staccata della curva Tosa, Didier si riporta in testa e taglia vittoriosamente il traguardo. Dopo l'arrivo scoppiano subito le polemiche: tutti tifosi e giornalisti sono increduli. Gilles è visibilmente scosso: il volto tirato, sembra non voler salire la scaletta che porta al podio. Nei giorni seguenti il pilota canadese avrà parole amarissime per quella amicizia tradita. Alla sua delusione si aggiungono le parole di Enzo Ferrari che nel tentativo di minimizzare l'accaduto e smorzare le polemiche non difende apertamente il pilota dichiarando che non è importante chi vince purché vinca una Ferrari. Il pilota canadese nelle passate stagioni si era guadagnato il ruolo di prima guida e la promessa di essere sostenuto dalla squadra nella sua corsa al titolo mondiale dimostrando la propria lealtà verso la Ferrari aiutando in maniera decisiva Jody Scheckter. Inoltre non si deve dimenticare il grande sacrificio del pilota nello sviluppo del motore turbo, con molte gare finite dopo pochi metri in una nuvola di fumo. Tradito dal suo compagno di squadra Gilles si sente abbandonato anche dalla Ferrari. Prima di Zolder corrono voci che vogliono il pilota canadese in procinto di passare ad un'altra squadra. Si dice anche che Gilles voglia fondare una propria scuderia. Vere o no queste voci testimoniano il clima avvelenato in cui si svolgerà il tragico finale della vicenda.

La morte
È l'8 maggio 1982, ore 13:52, a Zolder, mancano pochi minuti al termine delle qualifiche del sabato: Villeneuve, in procinto di rientrare ai box su ordine del direttore tecnico Mauro Forghieri[1][2] affrontò la chicane alle spalle dei box e successivamente la discesa che immetteva alla curva 'Terlameenbocht', la curva del bosco. Davanti si trovò la lenta March numero 17 guidata da Jochen Mass che vide il canadese arrivare e si spostò a destra, pensando che il canadese superasse a sinistra; Villeneuve, nella stessa frazione di secondo pensò che Mass si spostasse a sinistra e anch'egli andò verso destra. La collisione fu inevitabile. La Ferrari numero 27 decollò, fece alcune piroette in aria per schiantarsi violentemente contro un terrapieno a bordo pista, con la tremenda forza dell'urto che rilanciò la vettura in aria, priva del sedile (divelto alla base dalla scocca) e gran parte dell'avantreno.
Gilles fu proiettato, ancora allacciato al sedile della sua Ferrari, contro le reti di protezione; atterro' sulla spalla destra e con il corpo strappò la prima rete di protezione, successivamente sbatté violentemente il collo su il paletto di sostegno della seconda rete metallica. Nell'urto il casco si strappò e rotolò vicino a lui. Immediatamente soccorso, si capì subito che le condizioni erano gravi, Villeneuve era cianotico e gonfio nel viso. Gli fu effettuato il massaggio cardiaco e poi venne trasportato all'ospedale di Lovanio: un'equipe di medici era già pronta per prestargli le prime cure, essi si trovarono davanti a se' un corpo che respirava a forza d'inerzia...la diagnosi fu unica e definitiva, lesione del cervelletto e rottura delle vertebre cervicali. Gilles fu dichiarato clinicamente morto alle 21:00 ora locale. I medici dichiararono altresì che, se per assurdo fosse sopravvissuto, in ogni caso sarebbe rimasto paralizzato dal collo in giù ed in uno stato vegetativo per quel che gli sarebbe restato da vivere. Alle ore 21:12 la moglie Johanna diede l'autorizzazione a staccare il polmone d'acciaio che lo teneva in vita.
Il corpo di Gilles rientrò in Canada il giorno successivo e fu cremato.

L'eredità di Villeneuve
Nel piccolo cimitero di Berthierville una lapide ricorda il pilota canadese, le cui ceneri furono riportate a Montecarlo dalla moglie Johanna. Al suo funerale parteciparano molti piloti di ogni categoria, giunti a rendere omaggio a quello che era il più temerario tra loro.
Infatti Villeneuve, dopo la morte di Ronnie Peterson, venne visto come il pilota da battere, e tutti si aspettavano moltissimo dalle sue gare, il lampo di genio, l'azzardo, l'improvvisazione temeraria, la ricerca della traiettoria impossibile da seguire per chiunque, tranne che per lui.
Suo figlio Jacques avrebbe seguito le sue orme, crescendo nelle categorie minori certamente in virtù del suo nome ma anche a una manifesta e indubitabile abilità di guida, e dopo aver vinto la 500 Miglia di Indianapolis e il campionato CART nel 1995, col numero 27 sulla scocca, fece il suo debutto in Formula 1 con la Williams-Renault nel 1996, spuntando la pole position e riuscendo quasi a vincere. Si laureò Campione del Mondo appena l'anno successivo, il 1997.
Il circuito sull'Île Notre-Dame, a Montreal, utilizzato per il Gran Premio del Canada e per una gara di Champ Car, fu intitolato a Gilles Villeneuve nel 1982, e nel giugno del 1997, il Canada emise un francobollo in onore del suo pilota più celebre.
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Francobollo emesso in Canada in onore di Villeneuve

Particolari
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Caratteristico di Gilles Villeneuve fu il casco, inizialmente nero poi blu con strisce verticali rosse a disegnare una V su entrambi i lati (disegno ripreso poi dal figlio Jacques, ma con diversi colori) e soprattutto il numero 27, usato da Gilles per diversi anni alla Ferrari, e mantenuto per alcuni anni in seno alla scuderia congiuntamente al 28.
Fu infatti cambiato solo in occasione dell'arrivo di Prost (numeri 1 e 2) e poi di Michael Schumacher, questa volta definitivamente.
Ancora oggi, a quasi 26 anni di distanza, Gilles vive nell'immaginario dei tifosi. Di lui si ricordano le uscite di curva sempre al limite, i sorpassi impossibili e, soprattutto, il cuore che metteva in ogni metro di ogni corsa, indipendentemente dalla posizione o dalle contingenze del momento.

Citazioni
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Gilles Villeneuve: « Se mi vogliono sono così, di certo non posso cambiare: perché io, di sentire dei cavalli che mi spingono la schiena, ne ho bisogno come dell'aria che respiro... »

Gilles Villeneuve: « Se è vero che la vita di un essere umano è come un film, io ho avuto il privilegio di essere la comparsa, lo sceneggiatore, l'attore protagonista e il regista del mio modo di vivere. »

Enzo Ferrari: « Il mio passato è pieno di dolore e di tristi ricordi: mio padre, mia madre, mio fratello e mio figlio. Ora quando mi guardo indietro vedo tutti quelli che ho amato. E tra loro vi è anche questo grande uomo, Gilles Villeneuve. Io gli volevo bene. »

Jody Scheckter, ai funerali: « Gilles mi mancherà per due motivi. Primo, lui era il pilota più veloce della storia delle corse automobilistiche. Secondo, era l'uomo più genuino che abbia mai conosciuto. Ma lui non se n'è andato. La memoria di quello che ha fatto sarà sempre qui. »

da Sfide, programma televisivo di Rai 3: « Lo chiamano Circo della Formula 1 e proprio come un circo si sposta di città in città, issa la sua tenda e fa spettacolo. Tra giochi di magie, belve e domatori il divertimento è sempre assicurato, così come il brivido che offrono gli artisti più spericolati quando tocca a loro salire sul filo teso nel vuoto e danzare.
Nell’estate del 1977 tra le tende della Formula 1 si affacciò un pilota dallo sguardo dolce e dal cuore impavido, salì sul filo con la sua Ferrari e per cinque anni lo percorse fra capriole e piroette.
Poi un giorno scese ed entrò nella leggenda... »

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*Kurtis 92*
view post Posted on 7/3/2008, 21:42     +1   -1




Tributo
 
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George_Ellias
view post Posted on 8/3/2008, 16:51     +1   -1




Bel tributo. La canzone sono, per caso, dei Night Wish?
 
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*Kurtis 92*
view post Posted on 9/3/2008, 19:09     +1   -1




:sisi:
 
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